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venerdì 20 luglio 2012

Giro ad anello BDC: Giaveno - Pontepietra - Provonda - Giaveno


In vista di probabili ascese alpine, negli scorsi giorni ho deciso di abbandonare per un po' la collina torinese, per cercare nuove salite nelle quali mettermi alla prova. Avevo in mente l'Alpe Colombino (Coazze), il Colle Braida (Giaveno) e il Col del Lys (Almese).

Poi, ieri sera, ho pensato: "Perchè non provo una strada nuova? Alla fine fra il 2006 e il 2008 andavo in giro a cercare un sacco di sentieri e anche strade, e questa voglia non mi è mai passata, per cui...", così ho riguardato la mappa e ho trovato un giro ad anello che risultava nella stessa zona (bella boscosa) che non avevo mai percorso neanche in auto.


Così stamattina sul presto mi alzo e parto. Arrivo a Trana in auto (attenzione ai posteggi: quelli lungo la strada durano 1 ora, quelli invece nei pressi del Santuario non hanno limiti!) e salgo a Giaveno dalla stradina secondaria che passa per Pianca e Dalmassi (la strada che costeggia il torrente Sangone).
Con la specialissima questa strada me la mangio, rispetto alla scorsa settimana in cui la percorsi (per salire alla Colletta di Cumiana), con una bici da trekking, nonostante i rapporti più agili.
Insomma, uso questo strada con qualche strappo in salita come riscaldamento. La consiglio perchè è pochissimo trafficata (che pena che mi fanno i ciclisti che per salire a Giaveno fanno la principale, praticamente una pista da F1!).

Da Giaveno vado/dovete (da ora userò il verbo alla 2^ pers. plur.) arrivare a Pontepietra, un borgo da cui si diramano almeno 3 strade importanti: quella fatta da me oggi, quella che sale all'Alpe Colombino e quella per il Colletto (posto bellissimo!), che dopo un po' diventa sterrata.
Appena superato il borgo, non vedete alcuna indicazione per Provonda, bensì per altri borghi, fra cui Tora e Monterossino. La strada comunque la potete notare facilmente perchè sta alla sinistra e inizialmente scende leggermente con alla sinistra una o due case.
Dopo queste casette, inizia il bell'incubo: una salita no-stop di 4,5km che dai 580 metri di Pontepietra raggiunge quasi quota 1000, sopra Provonda! Una pendenza media del 9% (pendenza max: 17%!) E solo quando si passa per due piccole frazioncine la pendenza scema, ma è un sollievo che dura veramente poco.

Questa strada mi ha subito stregato per la pendenza e la calma che c'è intorno e, sia per via di questo fatto sia per il suo essere boscosa, oscura e con pochissime presenze umane, l'ho chiamata "la strada delle streghe".
La strada è praticamente sempre uguale: nè troppo stretta, nè troppo larga, ma sicuramente se passa, oltre a voi, anche un furgoncino, dovrete, come ho fatto io, fare un po' gli equilibristi sul bordo della strada o arrampicarvi con tutte le forze all'interno di una curva a gomito. Il bello è che le curve non mancano, quindi niente incubi fatti di rettilinei interminabili.
Il fondo è ben messo, non ho notato buche, c'è solo un po' di ghiaietta sparsa, ma principalmente sta nel centro, quindi no problem!
Essendo una zona boscosa, non si nota alcuna cima, purtroppo non c'è alcun punto di riferimento; gli unici possono essere Brancard Monterossini e borgata Fusero (superato questo manipolo di casette, praticamente si è arrivati!). Quando raggiungete un bivio, potete salire dritti verso Tora (ma non l'ho provata e guardando la cartina, noto che questo borgo non è altissimo, anch'esso sui 1000 metri) o scendere a Provonda a destra.

La discesa è molto bella, ma è suddivisibile in due tronconi: il primo è molto ripido e ricco di curve a gomito. Anche qui tutto in ombra, molto bello. Attenzione a qualche buca e alla ghiaia sparsa; il secondo, dalle parti di Mollar dei Franchi, diventa più veloce, la strada si allarga e la strada inizia a diminuire come pendenza (ho fatto bene a salire da Pontepietra, grande allenamento!).
Per tornare a Giaveno dovete compiere un piccolissimo sforzo in salita alla fine.

PS: ringrazio la bellissima signora che, a bordo di un SUV bianco, mi ha dato alcune indicazioni stradali (ah, giusto: poco dopo l'inizio della salita trovate un bivio, qui dovete girare a sinistra, dritti andate invece in una strada senza uscita che porta a Pomeri), e ringrazio anche il simpatico signore che, con la catena rotta, si è fatto trasportare da me nei tratti in pianura e falsopiano attaccandosi al tubo della sella, per poi offrirmi da bere!

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