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venerdì 28 dicembre 2012

Percorso cicloturistico Torino - Piemonte: Corona di Delizie


L'anno scorso avevo iniziato, proprio in questo periodo, a cercare strade e stradine per realizzare un giro ad anello intorno a Torino, denominato dalle istituzioni "Corona di Delitiae" (rappresentata a suo tempo nella raccolta delle residenze sabaude chiamata "Theatrum Statuum Sabaudiae"), il cui scopo è vedere da vicino, in una volta sola e senza l'uso dei mezzi a motore, i vari parchi e castelli che cingono la città.

E oggi l'ho finalmente completato! 

Vi sono tratti sia su asfalto (compreso un alto numero di chilometri su piste ciclabili) che su sterrato (in campagna o nei parchi come quello de La Mandria di Venaria).
Partendo dal centro della città di Torino, piazza Castello, i km sono poco più di 70, ma possono essere molti di più se ci si discosta leggermente da questo mio percorso per inoltrarsi, ad esempio, nella collina torinese verso la Villa della Regina, nella collina morenica di Rivalta o di Rivoli, nel parco La Mandria o nel parco Colletta e/o del Meisino. Si può anche optare per una determinata zona ed esplorarla per bene.

ELENCO E DESCRIZIONE DEI PUNTI D'INTERESSE:

Piazza Castello

Venne progettata nel 1584 da Ascanio Vitozzi che ne fece la seconda più estesa della città, dopo la piazza Vittorio Veneto.
E' il cuore del centro storico di Torino, troviamo infatti i più importanti palazzi, il teatro più famoso e una galleria per avvicinarsi al Duomo di San Giovanni. Inoltre vi confluiscono le più importanti vie della città: via Garibaldi (ciclo-pedonale), via Po, via Roma e via Pietro Micca.
Troviamo tre grandi monumenti: il primo, frontale a via Garibaldi, è la scultura dedicata all'alfiere dell'esercito sardo, inaugurato nel 1859 da Vincenzo Vela; il secondo, sul lato in direzione di via Roma, è il monumento al Cavaliere d'Italia (militare dell'arma della Cavalleria), opera di Pietro Canonica del 1923; il terzo, che si affaccia su via Po, è dedicato ad Emanuele Filiberto di Savoia ed è opera di Eugenio Baroni.

Palazzo Madama


Per Guido Gozzano (poeta torinese nato nel 1883 e morto a soli 32 anni per tubercolosi), questo palazzo racchiudeva tutta la storia torinese, infatti "è come una sintesi di pietro di tutto il passato torinese, dai tempi delle origini, dall'epoca romana, ai giorni del nostro Risorgimento".
Questo palazzo, chiamato anche casaforte degli Acaja, venne inizialmente eretto dai romani in qualità di porta cittadina (Porta Decumana, inglobata nel palazzo/castello), poi, fino al V secolo circa, la sua funzione era quella di sistema difensivo, per poi trasformarsi in un palazzo nel XIV secolo grazie ai Savoia-Acaja. La forma quadrata con corte e portico, quattro torri cilindriche angolari, fu idea di Ludovico di Savoia-Acaja.
Due secoli dopo, gli venne preferito, come sede dei duca di Savoia, il Palazzo Reale. Non venne però abbandonato, infatti Maria Cristina di Borbone prima (madre di Carlo Emanuele II) e Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours poi (madre di Vittorio Amedeo II), lo abbellirono grazie all'arte di Filippo Juvarra. L'ingresso barocco in pietra bianca, infatti, è opera sua, anche se il suo progetto completo non venne portato a termine.
Dalla morte dell'ultima Madama Reale, cambiò diverse volte destinazione d'uso, infatti ospitò un commissariato di polizia e fu sede del governo provvisorio francese nelle campagna napoleoniche. Col ritorno dei Savoia divenne sede dei Comandi militari e poi osservatorio astronomico nel 1822. Carlo Alberto ne fece sede nel 1848 del Senato Subalpino (restaurato, è visitabile dal 2010).
Ai giorni nostri fa parte del patrimonio mondiale dell'UNESCO ed è sede del Museo civico d'Arte antica.

Palazzo Reale


Famoso per contenere pitture d'ogni scuola (come ricordato anche da Girolamo Orti), porcellane, arazzi e quant'altro, è stato teatro della politica del regno sabaudo per almeno 3 secoli. La sua fondazione non è remota come quella di Palazzo Madama, ma fino al XVI secolo fu sede del palazzo vescovile, per cui la sua fondazione è più remota.
Il palazzo, inteso come residenza reale, venne progettato tra la fine del '500 e del '600 da Ascanio Vittozzi e poi da Carlo di Castellamonte e figlio, dopo i danni provocati dall'assedio del 1640.
Nel '700 arriva Filippo Juvarra che realizzò la "scala delle forbici", costituita da doppie rampe, e il "gabinetto cinese", decorato dagli affreschi di Claudio Francesco Beaumont.
Nell'800 è il turno di Ernesto Melano e Pelagio Palagi, il quale realizzò la grande cancellata con le statue di Castore e Polluce.
Con Roma capitale d'Italia, il palazzo diventa un museo pubblico.
Anch'esso fa parte del patrimonio mondiale dell'UNESCO.

Giardini Reali


Voluti da Emanuele Filiberto, si estendono dietro il Palazzo Reale, da cui c'è un ingresso, fino in corso San Maurizio. I suoi splendori sono opera di André Le Notre prima e di De Marme dopo, che ne completa i progetti. Il primo fu attivo anche alla corte di Versailles dove lavorò per i Borbone. Durante il periodo napoleonico subì spoliazioni e saccheggi, cosa che terminò nel 1805 quando divenne "Parco imperiale". Nel 1805, Giuseppe Battista Piacenza, restaurò le settecentesche statue raffiguranti le stagioni e i grandi vasi celebrativi provenienti dalla Reggia di Venaria. Verso la fine dell'800 vennero poste le raffigurazioni marmoree di Amedeo VI, Vittorio Amedeo I e II, per volontà di Vittorio Emanuele II. Persero importanza con lo spostamento della capitale.

Duomo di San Giovanni


E' l'unica chiesa di Torino ad essere di stile rinascimentale (esterno in marmo bianco). Sul lato sinistro vi è la torre in forme romaniche (1470 ca.) e sopraelevata nel 1720 da Filippo Juvarra. Presenta la famosa cupola di Guarino Guarini.
Il duomo sorge a pochi passi dall'area archeologica ed è pressochè adiacente al teatro romano dell'antica Julia Augusta Taurinorum. In questo punto si trovavano ben tre chiese paleocristiane in stile romanico (dedicate ai ss. Salvatore, Maria e Giovanni Battista), costruite probabilmente sulla base di templi pagani. La chiesa dedicata al Battista venne consacrata, si dice, dai Longobardi, più precisamente da Agilulfo (re dal 591 al 615), poichè la moglie Teodolinda lo proclamò patrono del regno. 8 secoli dopo le tre chiese vennero abbattute e nel luglio 1491 Bianca di Monferrato, vedova di Carlo I, posò la prima pietra del nascente duomo. La costruzione venne affidata ad Amedeo de Francisco di Settignano, che concluse i lavori nel 1505.
Nella metà del '600 si pensò di ingrandirlo per poter conservare degnamente la sindone. Arrivò dunque Guarino Guarini che progettò la cupola di cui prima, i cui lavori durarono ben 28 anni.
Grazie a Carlo Alberto, il duomo ospitò una copia dell'"Ultima cena" di Leonardo da Vinci.

Teatro Regio


E' il teatro lirico della città, ma anche uno dei più grandi (1592 posti) e importanti d'Italia. Venne ultimato nel 1740 riscuotendo da subito grande successo. Distrutto da un incendio nel 1936, la ricostruzione venne ultimata nel 1973 grazie all'architetto (ma anche designer, fotografo e pilota, che morirà proprio in quell'anno) Carlo Mollino, dopo sei anni di lavori. Il nuovo teatro venne inaugurato con l'opera "I vespri siciliani" di Giuseppe Verdi.
Fu voluto da Vittorio Amedeo II che commissionò i lavori a Filippo Juvarra, pensando in generale ad un riassetto urbano di Piazza Castello. Il progetto venne poi affidato a Benedetto Alfieri da Carlo Emanuele III.
Nel 1895 esordisce in questo teatro Arturo Toscanini con la musica di Richard Wagner. Altri autori significativi per la storia del Regio sono Giacomo Puccini (che fa esordire a Torino le opere Manon Lescaut nel 1893 e La Boheme nel 1896) e Richard Strauss che dirige Salomè.

Chiesa di San Lorenzo



Chiesa voluta dai Savoia e per questo chiamata anche "Real chiesa". Venne eretta nel 1562 come segno di ringraziamento verso questo santo, dopo che i Savoia sconfissero gli spagnoli e si rimpossessarono di Torino proprio nel giorno dedicato a San Lorenzo, cioè il 10 agosto del 1557.
San Carlo Borromeo celebrò una messa nel 1578 quando venne in pellegrinaggio a Torino per venerare la sindone conservata all'epoca in questa chiesa. Presenziò anche Torquato Tasso che all'epoca fu poeta di corte.
Gli architetti che l'ampliarono nella maniera in cui la conosciamo oggi sono stati Ascanio Vitozzi, Carlo di Castellamonte e Guarino Guarini, il quale vi lavorò per 12 anni e che al termine dei lavori officiò una messa (infatti era anche un sacerdote, oltrechè membro della massoneria torinese, di cui son nascosti simboli all'interno della chiesa).

Mole Antonelliana


Monumento simobolo della città, è alto 167 metri (per lungo tempo fu l'edificio in muratura più alto d'Europa; attualmente è quello più alto di Torino, ma presto verrà battuto da dei grattacieli) e prende il nome dal suo creatore, cioè l'architetto Alessandro Antonelli. La struttura venne rinforzata con travi d'acciaio, poichè il peso sovrastante la base era notevole. Sulla punta venne posto un genio alato (angelo custode), caduto nel 1904 a causa di un nubifragio. Nel 1905 venne sostituito da una stella, la quale nel 1953 fece la stessa fine del suo predecessore.
In origine questa costruzione doveva diventare una sinagoga (dopo che Carlo Alberto concesse la libertà di culto) ed essere alta 47 metri, ma le idee di Antonelli e l'aumento dei costi collimarono con le idee e il patrimonio della comunità ebraica torinese. Nel 1873 gli ebrei fecero uno scambio col Comune di Torino che si prese la Mole cedendo un terreno nel quartiere di San Salvario.
Per consentire ai turisti di avere una vista a 360 gradi sulla città, è stato installato un ascensore che dal 1964 (sostituito nel 1987 e poi nel 2000) sale al centro della cupola, giungendo ad un piano aggiuntivo denominato "tempietto".
Dal 1953 ospita il Museo nazionale del Cinema
Dal 1998 entra a far parte della manifestazione "Luci d'Artista", per mezzo di un'installazione di Mario Merz, chiamata "Il volo dei numeri" (successione di Fibonacci).

Piazza Vittorio Veneto



Questa piazza detiene ben due record: è la piazza più grande d'Europa fra quelle porticate e la più grande d'Europa fra quelle senza monumenti! Ovviamente è anche fra le più grandi d'Europa in generale.
Nel XVII secolo, quando la città si espanse, lo spazio fra via Po e il fiume Po venne usato come piazza d'armi, ma per avere la piazza come la conosciamo oggi si è dovuto aspettare fino al 1825, quando venne completato il progetto dell'architetto Giuseppe Frizzi e dedicata a Vittorio Emanuele I (a cui ora è intitolato il ponte), mentre il nome attuale le è stato attribuito dopo la I Guerra Mondiale, dopo l'ultima vittoriosa battaglia contro gli austro-ungarici.
La piazza è, fra le altre cose, famosa per aver ospitato, purtroppo, Mussolini coi suoi discorsi, le sue parate militari, poi fino alla metà degli anni '70 il Carnevale di Torino e negli anni '90 e 2000 svariati importanti concerti e ritrovi di tifosi di calcio.

Chiesa Gran Madre



Questa chiesa, i cui lavori iniziarono nel 1814 per celebrare il ritorno di Vittorio Emanuele I il 20 maggio (compare infatti la scritta "La nobiltà e il popolo torinese per il ritorno del Re"), venne completata nel 1831 e riprende l'architettura del Pantheon romano (tempo inizialmente dedicato alle divinità dell'Olimpo, poi convertito in basilica cristiana).
Gli architetti che presero parte alla progettazione e realizzazione furono Ferdinando Bonsignore, Giuseppe Formento e Virginio Bordino. Famosa la statua di Carlo Chelli che rappresenta la Fede e la Religione, con la prima che tiene in mano un calice (il sacro graal?). Le statue ed i bassorilievi furono realizzate, oltreche da Giuseppe Bogliani, Carlo Caniggia, Giuseppe Gaggini (la cui statua, posta dinnanzi al tempio, mostra il re) e altri, anche dagli allievi delle Accademie d'arte italiane fra cui quella delle Belle Arti di Torino, grazie anche all'aiuto di Bertel Thorvaldsen e Carlo Finelli.

Monte dei Cappuccini



E' una piccola collina a ridosso della città, dove sorge il convento di Santa Maria al Monte.
Qui sorse nel XIII secolo una piccola chiesa e una fortezza di Tommaso I di Savoia. Il terreno passò a dei privati alla fine del 1400, e venne riacquistato da Carlo Emanuele I verso la fine del 1500, il quale lo diede in dono ai padri cappuccini.
I lavori iniziarono nel 1583 e terminarono addirittura nel 1656, ma i cappuccini poterono prendere possesso del convento già nel 1590. Il progetto iniziale fu di Ascanio Vitozzi (fautore del primo barocco piemontese, sepolto nella chiesa della Santissima Trinità in via Garibaldi), ma poi il convento venne realizzato in stile manieristico su disegno di Giacomo Soldati. Carlo e Amedeo di Castellamonte lavorarono all'altare maggiore.
Nel 1640 i francesi vollero conquistare il monte perchè punto strategico, ma giunti all'interno della chiesa per saccheggiarla, ecco che dovette scappare perchè si alzo una lingua di fuoco che colpì un sacrilego francese. All'interno, comunque, si vedono ancora i colpi di baionetta e anche le tracce della fiamma.
Altri combattimenti lo videro protagonista nel 1706 durante l'assedio dei francesi e nel 1799 quando venne occupato dagli austriaci e russi che in caso di resistenza da parte dei francesi occupanti, avrebbero bombarbato la città.
E' da tempo sede del Museo nazionale della Montagna (1874) e del CAI (Club Alpino Italiano) e partecipa a Luci d'Artista.

Villa della Regina


Sulle prime propaggini della collina di Torino e prospiciente alla Gran Madre e a piazza Vittorio Veneto, ecco spuntare questa adorabile costruzione adornata da vigne e giardini sul modello delle ville romane, su volontà del principe cardinale Maurizio di Savoia (figlio del duca Carlo Emanuele I e fratello di Vittorio Amedeo I). I lavori iniziarono nel 1615 ad opera di Ascanio Vitozzi che però morì in quello stesso anno, per cui passarono in mano a Carlo e Amedeo di Castellamonte.
Il principe cardinale affermò di voler trascorrere la sua vita in questa dimora per disquisire di filosofia e matematico nella sua "Accademia dei Solinghi" (ne fece parte anche il papa Innocenzo X), ma, abbandonata la porpora cardinalizia, la usò come casa coniugale assieme alla moglie Ludovica Maria di Savoia che il giorno delle nozze, però, aveva soltanto 13 anni ed era sua nipote (pedofilia più incesto!), ma sembra che nessuno abbia detto niente..
Inizialmente si chiamò proprio Villa Ludovica, per poi assumere il nome attuale quando la moglie di Vittorio Amedeo II, Anna Maria di Orleans, e la moglie di Vittorio Amedeo III, Maria Antonia Ferdinanda di Spagna, la scelsero come dimora prediletta. Curiosità su Anna Maria: sembra che usò questa abitazione come alcova da condividere coi suoi numerosi amanti, anche se duravano poco, infatti la leggenda vuole che questi facessero una brutta fine: da una botola segreta finivano dentro un tunnel che li faceva sfracellare al suolo..
Quando i Savoia si trasferirono a Roma, la Villa venne spogliata e con la donazione, nel 1868, all'Istituto Nazionale delle figlie degli Ufficiali, cessò di essere una loro proprietà. Il degrado non finì qui, perchè durante la II Guerra Mondiale venne duramente colpita, dopodiché trascorsero 50 anni di totale abbandono. Nel 1994, per fortuna, cominciarono le opere di restauro ed oggi la Villa e i suoi giardini (con fontane, vasche, siepi, statue, una grotta e una piccola cascata) sono visitabili. Anche le vigne hanno ripreso vita, infatti dal 2008 si effettuano vendemmie di Freisa.

Parco Villa Genero

Posto sopra la Villa della Regina, questo parco di quasi 40.000 mq, contiene tanti tipi di alberi (cedri, sequoie, abeti, betulle, ecc.), però la sua parte storico-culturale composta da statue (un leone, Mercurio, sfingi, ecc.) è ormai andata perduta, infatti non ci sono più e quel che resta è stato vandalizzato. Purtroppo anche molti alberi sono stati abbattuti.

Altri:

Parco del Valentino
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Castello del Valentino
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Borgo Medievale
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Castello di Moncalieri
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Parco Colonnetti e Boschetto di Nichelino
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Mausoleo della Bela Rusin (Torino)
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Reggia di Miraflores (Torino)
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Palazzina di caccia di Stupinigi
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Parco regionale di Stupinigi
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Castello del Drosso (Torino)
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Castello di Rivalta di Torino
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Collina morenica di Rivalta di Torino
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Castello di Rivoli
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Collina morenica di Rivoli
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Villa Cani d'Ursol (Rivoli)
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Pieve San Pietro di Pianezza
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Santuario di San Pancrazio
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Chiesa di San Sebastiano di Druento
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Chiesa di San Michele di Druento
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Parco La Mandria di Venaria Reale (Cascina Rubianetta, Cascina Vittoria, Borgo Castello)
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Reggia di Venaria Reale
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Juventus Stadium
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Parco della Pellerina
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Spina 3: Museo A come Ambiente, Environment Park

Al momento non so quando riuscirò a descrivere tutti questi monumenti, scusate.

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